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Il manicomio di San Giacomo

A più di trent'anni dall'unificazione all'Italia, Tomba conservava l'impronta della dominazione austriaca. Solo le scuole elementari e il Manicomio provinciale erano di recente costruzione. Quest'ultimo era stato aperto il 1 luglio 1880, dopo i lavori di trasformazione dell'abbandonato ospizio dei santi Giacomo e Lazzaro della Rogna.

I dozzinanti avevano speciali reparti contornati da un vasto giardino, da cortili e da un brolo cinto da muro che misurava quasi 2 km di perimetro. A loro disposizione vi erano sale di lettura, di musica e di conversazione. Ad occuparsi dei giardini e dei 15 ettari della colonia agricola erano i ricoverati poveri, in maggioranza ex contadini. I morti trai i ricoverati raggiunsero la ragguardevole cifra di 2500 in 10 anni.

L'asilo d'infanzia e il circolo giovanile

A Tomba il parroco iniziò l'asilo prima ancora che venisse costruito un edificio apposito. Nel 1898 la superiora della comunità del manicomio di San Giacomo inviò alcune suore a Tomba perché si prendessero cura dei bambini. Grazie alla donazione della signora Turati Luigia vedova Turri si costruì un edificio inaugurato il 22 aprile 1900. Le suore mediante la loro testimonianza hanno senz'altro contribuito alla crescita spirituale dei bambini e delle donne del paese.

Nel luglio 1909 il circolo giovanile fu inaugurato con una sede, un grande salone per riunioni e conferenze, e una buona biblioteca. Inizialmente erano 120 gli iscritti, ma c'era la speranza di agganciare molti altri giovani.

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