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Sotto Radetzky

Dopo la guerra del 1848-49, il maresciallo Radetzky scelse come sua residenza ufficiale la piazzaforte di Verona. Attorno alla possente fortezza vennero costruiti 12 nuovi forti, opere edilizie che diedero lavoro ai manuali, ai muratori e agli artigiani del sobborgo di Tomba.

Il basso popolo godette di consistenti riduzioni delle imposte di consumo e delle tasse, divenendo indifferenti, se non ostili, al movimento di libertà nazionale.

La crisi economica degli anni Cinquanta

La malattia del baco e della vite, e la conseguente chiusura delle filande, determinarono una forte crisi economica. Ad aggravare la situazione sopraggiunse nel 1853-54 una violenta carestia. A dare un po' di sollievo alla nostra popolazione non restavano che le attività connesse con i lavori di fortificazione e con la presenza della guarnigione militare austriaca. 

L'epidemia di colera del 1855

A Tomba il primo caso di colera avvenne il 12 giugno in cui morì un quindicenne. Il podestà istituì una Commissione speciale sanitaria di cui faceva parte anche il parroco, incaricata di percorrere le contrade e inviare ogni quattro giorni un dettagliato rapporto. Dai rapporti minuziose del parroco si evince che regnava un vero e proprio caos terapeutico. Si andava dall'immancabile salasso alla farmacopea popolare preparata dalle guaritrici paesane. Crollata la fiducia nei medici, si fecero le funzioni straordinarie e voti al Santissimo per ottenere la grazia.

La nuova chiesa

Nel 1836 iniziarono i lavori per ampliare la piccola chiesa del '700 e si protrassero per 18 anni. La popolazione diede prova di pietà e di generosità. Ma le offerte spontanee, le raccolte dei bozzoli non bastavano a coprire le ingenti spese, così il parroco deciso di vendere i campi e case ereditate dei genitori. Nel 1850 arrivo anche un sussidio imperiale di 6000 lire per la fabbrica della chiesa.

Il 9 settembre 1858 venne consacrata la nuova chiesa. 

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